Un gruppo di scimmie ha rotto il sacchetto dell’umido e ne ha tirato fuori tutto il contenuto. Fuori ci sono 45 gradi e il contenuto sta iniziando a produrre degli effluvi che mi ricordano con prepotenza Malagrotta. Non posso nemmeno raccoglierlo perchè la scimmia più grande sta davanti alla porta, mi guarda male attraverso la zanzariera e io ho imparato che se c’è una cosa che non va fatta è fronteggiare una scimmia incazzata.
I gatti hanno passato la notte a farsi le unghie sui divani buoni. Quelli che avevamo comprato in Italia e su cui ci siamo imposti di non mettere i piedi “sennò si macchiano”. I divani delle grandi occasioni. E, perdio, mentre penso a questa frase credo di essere pronta al circolo bocciofilo perchè il divano buono, il corredo buono, il servizio buono erano le manìe di mia nonna. Cioè le manìe per cui la prendevo in giro.
In lavatrice intanto le camicie della mia metà migliore sono diventate tutte rosa. Non è la prima volta che diventano rosa. Ciclicamente decidono che il bianco non gli sta più bene e nascondono il solito stramaledetto calzino rosso fra le pieghe delle loro candide maniche. Senz’altro non sono io a mettercelo, quel calzino. E mi ritrovo a pensare perchè ancora non li abbia buttati ‘sti calzini rossi che peraltro sono uno schiaffo al buon gusto.
Le piante in terrazzo sono quasi tutte morte, devono aver aspettato il favore delle tenebre per suicidarsi in massa come i lemmings. Oppure è stato il caldo unito alle cure di Pollice Marcio.
Dentro casa ci sono 60 gradi perchè i condizionatori sono saltati, ci deve essere un black out.
“Satish…ma quando una giornata inizia male cosa bisogna fare?”
“Chiudi gli occhi, concentrati e fai un bel respiro. Poi sorridi e vedrai che andrà meglio.”
Bene, lo faccio. Sai mai che tante volte questo spirito new age indiano porti qualcosa di buono.
Respiro. Penso a cose belle. Penso alla mortadella, in realtà. Sorrido e apro gli occhi.
Intorno a me la distruzione. Esattamente come prima.
Con due novità: si è staccato il tubo di scarico della lavatrice e la casa si è allagata. La gatta ha vomitato dentro una delle mie scarpe. Una di quelle scarpe costose e sento la voce di mia madre che da 8000 chilometri mi dice “Sono 30 anni che ti dico di mettere in ordine camera tua!”
“Satish! Io l’ho fatta sta faccenda di meditare, respirare e sorridere. È una fregatura!”
“A Madame, ma che vuoi da me? Io l’ho letta su internet sta roba…Fosse stato per me avrei chiamato un santone a far benedire la casa. Contro le giornate di merda non ci sono altre alternative.”
Ciò detto, se ne va.
Non vi fidate di internet. Nel dubbio, chiamate un santone.
Lady B.